Sguardo intenso e tenebroso, Matteo Professione, in arte Ernia, è cresciuto artisticamente prima in contrasto e poi insieme a Ghali, ha un’immagine lontana da quella «tutta strada, tatuaggi e piercing» che imperversa oggi. Il suo è un rap colto, nei suoi pezzi cita Harper Lee, Hemingway e Baudelaire, a tratti è scuro ma non stanca, riesce a veicolare le sue parole imponendosi come nuovo punto di riferimento di una scena in fermento.
